stavo per iniziare a scrivere un post
mi sono accorta che la canzone in sottofondo era the kids aren’t alright degli offspring solo quando la mia testa ha iniziato a muoversi da sola.
d’un tratto … dopo cinque anni che ho e ascolto questa canzone, mi è balenata l’idea che aveva anch un testo e che avrei sempre voluto sapere cosa significa (allora studiavo solo francese :))
eccolo
When we were young the future was so bright
The old neighbourhood was so alive
And every kid on the whole damn street
Was gonna make it big and not be beat
Now the neighbourhood’s cracked and torn
The kids are grown up but their lives are worn
How can one little street
Swallow so many lives
Chances thrown
Nothing’s free
Longing for what used to be
Still it’s hard
Hard to see
Fragile lives, shattered dreams
Jamie had a chance, well she really did
Instead she got on speed and lost her kids
Mark still lives at home cause he’s got no job
He just plays guitar and smokes a lot of pot
Jay committed suicide
Brandon od’d and died
What the hell is going on
The cruellest dream, reality
cosa c’entra?
c’entra. Il mio post deriva dalla lettura di questo post di francilastrega
ho letto tutto il suo blog quando ho iniziato ad avvicinarmi a questo mondo
rimane uno dei primi e uno dei miei preferiti
da quello che racconta, la sua infanzia è stata come una favola … davvero, io non immaginavo esistesse un modo di vivere così.
la prozia che intreccia corone di fiori e foglie, i monti, i boschi, giochi di fate ed elfi, il collegio, sono tutte cose che mi hanno impressionato molto.
una favola. La sua infanzia è stata una favola.
Io sono cresciuta per i primi anni da mia zia perchè mia madre doveva lavorare, in centro a biella, in un appartementino piccolo piccolo. Mercato, asilo, messa. Questo è quello che ricordo.
Poi per il resto degli anni finchè ho abitato in campagna, tutto uguale. Elementari mattino cartoni animati, scuola, mensa, doposcuola, casa, cena, letto. Medie in un altro paese, dove non conoscevo nessuno, perdendo le semi-conoscenze del paese prima. Non sono mai stata molto socievole. Cartoni animati, scuola, casa, prepararsi il pranzo, passare il pomeriggio sola a casa, cena, letto. Biennio delle superiori, in centro città, via le conoscenze, conoscenze nuove di nuovo. Niente più cartoni animati, alle sei non li fanno, pullman, scuola, casa, prepararsi il pranzo, passare il pomeriggio a dormire completamente fumata, cena, televisione fino alle cinque del mattino. Per vedere di nascosto le puntate registrate di tutto ciò che mi era vietato: mai dire gol, ace ventura, ciro il figlio di target, le iene, ecc.
Ora tutto questo c’è ancora. La mia vita non è cambiata. Non ho perso l’illusione di una vita da fiaba perchè non l’ho mai avuta.
L’unica cosa diversa è meno tempo libero per me e meno soldi per i mii mille vizi.
Non è cambiato nulla dal cucire i vestiti alle barbie da bambina, al disegnarli poi veri per le clienti di mia madre da ragazzina, al dire poi "è un hobbie superfluo, non ho tempo".
5 commenti
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non diciamo cazzate !
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Forse non proprio una favola… come in tutto ci sono cose belle ed altre meno. L’assenza dei miei genitori che in qualche modo mi hanno scaricata prima dai nonni e poi, anche se sono stata io a volerci andare, in collegio… e la scoperta che la vita non era esattamente quella che ho trascorso durante l’infanzia… però possiedo il vantaggio di aver conosciuto più realtà, tantissime persone, tantissime situazioni… quella sì che è una favola.
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…ANCHE IO ENTRO IN QUESTO BLOG GRAZIE A FRANCESCA….(ric)
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“…La mia vita non è cambiata. Non ho perso l’illusione di una vita da fiaba perchè non l’ho mai avuta.”
…QUESTA FRASE MERITEREBBE UNA RIFLESSIONE IN PIU’
(RICCARDO)
Testo bellissimo davvero…