foto
Guardare le foto è come una droga.
Ogni foto che apro è un ricordo. Magari noto un piccolo particolare nella foto di un gruppo di persone che non avevo mai notato prima, e allora mi chiedo se l’avevo mai guardata quella foto, davvero. E le altre? Le ho guardate abbastanza? E così le apro, le studio, le rigiro, ricordo.
E non sono una di quelle persone che prendono, fanno sviluppare le foto e due giorni dopo escono e ti rompono i coglioni un’ora per farti vedere le foto che te le vedi e dici "mh" e giri e giri e in 5 secondi hai finito di vederle ma è troppo poco, ti guardano storto, allora ricominci da capo pensado se a casa farai una lavatrice di bianco o di nero… o forse colorati? mh no non ho vestiti colorati.
Comunque non ha senso, perchè quelle foto, il 90% le ho scattate io, e se non le ho scattate io io ero lì di fianco, o lì davanti e quella foto potrebbe anche essere completamente nera che non importa perchè io so cosa c’era, lo ricordo, e ricordo le emozioni. Nessuno ricorda le emozioni delle foto degli altri. Quindi me le tengo per me, anche quelle più tristi, che fatalmente ogni volta apro per vedere se quella fitta c’è ancora, e ogni volta le chiudo e penso che controllerò tra qualche anno di nuovo.
5 commenti
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Oddio faccio anch’io così. Le consumo a furia di riguardarle. Come se qualcosa potesse cambiare.
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Le foto sono una ricorrenza a scadenze regolari, le riosservo pixel per pixel, millimetro per millimetro, e qualcosa cambia, ogni volta. E ho trovato la persona con cui condividere questo rituale. Guardare le foto degli altri, soprattutto se legate a ricordi particolari, mi lasciano come chiusa fuori, e allora, tienitelo quel mazzo di kodak fresche di stampa, devo fare la lavatrice.
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[mostruosamente OFF TOPIC]
Guarda chi si rivede
http://punto-informatico.it/pbox.asp?i=53477
Non c’è limite.
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proprio per questo, c’e’ chi le foto le fa sparire, perche’ ha paura di ricordare troppo, o troppo male il passato.
peccato sia un male “nasconderle”, perche’ prima o poi ci sara’ il rimpianto di non averle tenute
le foto sono un rito per me, un rito da svolgersi nel silenzio più assoluto. Senza nessuno, tanto nessuno capirebbe!