condividere
Era quasi una settimana che le avevo lì, nella loro cartella, da guardare. Le ultime tre puntate. E ho rimandato e rimandato, guardando altro, senza nemmeno rendermene conto.
Perchè metà dei dvd che ho fanno piangere? E perchè uno dei telefilm che ho amato di più mi fa scoppiare in lacrime a mezz’ora dalla fine? Cosa porta una persona a guardare cose che sa già che la faranno soffrire? Perchè non posso guardare e basta, no, certo che no. Confronto con la mia vita. Confronto la frase « Ma la relazione più importante, difficile ed emozionante, è quella che si ha con se stessi. E se trovi qualcuno che ti ama e che ami, beh, allora è davvero fantastico. » con me stessa. Ci credo anche io. Per quanto sia strano, per quanto la ritenga una cosa superficiale, per quanto creda che si dovrebbe vivere per qualcos’altro, alla fine mi guardo intorno e guardo me stessa e tutto quello che si cerca è sempre è solo quello.
C’è ben poco di bello nell’automigliorarsi, nell’essere soddisfatti di se stessi, della propria vita, se non c’è una persona, vicina, a cui farlo vedere. E non per vantarsi o per sentirsi apprezzati, ma semplicemente per condividere. Condividere è la parola chiave: non serve a niente una vita, se non ne condividi almeno una parte con qualcuno. E io. Io sono qui, alle due e mezza di venerdì notte, a condividere la mia con un pc.
5 commenti
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E’ ovvio che uno ti dica che il pc è solo un mezzo, un ponte levatoio tra te e le altre persone, te lo dico anch’io, però… guarda, la vera parola chiave a mio avviso è un’altra: una persona "vicina". E’ un’altra cosa, questa, rispetto al livello di condivisione che puoi avere con noi. Questi sfoghi non ti possono bastare. Scusa Madama, ma io non condivido ciò che hai detto, "prima o poi avrai quello che chiedi", anche se la tua esperienza è stata questa. Ogni storia è unica, e così ogni persona e ogni possibile combinazione delle casualità. Quante persone felici conosci..?
Piccola Anija, non ti abbandonare mai. Vivi i tuoi sogni più forte che puoi, che tanto ti capiteranno sempre dei momenti di sconforto come questi… Però se capisci che nella tua vita, nel lavoro, nelle tue amicizie concrete c’è qualcosa che proprio non va, domandati cosa puoi fare per cambiare in meglio. E non chiuderti mai, mai, mai. -
Probabilmente non mi sono spiegata bene. Non credo assolutamente che sia giusto chiudersi, quello che credo è che la vita sia costellata di momenti in cui ci si sente soli, indipendentemente dalle persone vicine. Credo fermamente però che non ci si debba abbattere perchè ci si sente soli né credere che sarà sempre così,ma anzi, bisogna andare avanti e continuare per la propria strada. Secondo me grandissimo componente della felicità è la pace interiore. Quindi una persona che riflette sul suo modo di essere e di vivere e agisce in modo conforme ad esso prima o poi starà bene. Indipendentemente dal resto. Le persone vicine vanno e vengono. Qualcuna resta per più tempo, qualche altra no. Basarsi sulla loro presenza e cercare di fare in modo che questa presenza ci sia,secondo me, è sbagliato. Conosco molte persone che agendo in questo modo sono felici. Anche se in realtà il concetto di felicità,secondo me,è in assoluto uno dei più soggettivi.
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automigliorarsi.
e autosomigliare all’immagine utopica che si ha di sè.una volta arrivati a questo punto, secondo me, c’è bisogno di arrivare al confronto e alla condivisione coll’altro.
prima di questa fase, credo risulti troppo doloroso per sè.
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Il brutto è quando riesci a migliorarti e a diventare come volevi e poi nel confronto con gli altri trovi solo brutte sorprese…
(parlo per me chiaramente)
Non sei a condividerla con un pc, sei a condividerla con noi!
Per esperienza personale sono portata a dirti che prima o poi avrai quello che chiedi. E’ capitato a tutti. L’essenziale è non accontentarsi. Anche se sì,a volte è difficile.