della giustizia
1984. Disastro di Bhopal. In un’azienda americana produttrice di pesticidi si verifica una fuga di 40 tonnellate di isocianato di metil. Più di diecimila (10.000) morti e da 150.000 a 600.000 avvelenati. La contaminazione dura ancora oggi.
2.000$ di multa e 2 anni di carcere.
2008. Jerome Kerviel. Ex trader di Société Genérale, fece perdere con delle speculazioni (che è stato spinto a fare, si difende lui, dalla banca stessa) 5 miliardi di euro. Nessun morto.
Rischia 375.000€ di multa e 5 anni si carcere.
Non capisco. C’è un evidente definizione del rapporto persone morte e soldi persi, in queste due vicende messe una accanto all’altra che, però, vorrei non notare. Così come l’evidente differenza di cosa può ottenere un vastissimo gruppo di indiani in una causa, rispetto a quello che può ottenere invece una banca.
Se vogliamo essere giusti, dobbiamo ricordare sia le centinaia di milioni di dollari date dalla multinazionale al governo indiano (ma si badi, al governo, non alle vittime), sia la latitanza del miliardario microscopicamente condannato. Non c’è coerenza, ma è tutto assurdo.