dei mezzi di milano
Io parto di solito parto alle 8:15 e arrivo in ufficio alle 9:30. Stamattina jd è uscito un po’ prima e io mi sono aggregata. Ore 8:00 quindi sono in macchina, diretta alla fermata della metro che, senza traffico, dista 12” da casa nostra, ma in genere al mattino ci vogliono 20”. Alle 9:10 arrivo, dopo una coda completamente bloccata nell’ultimo tratto di statale che di solito è il punto più scorrevole. Vabeh, penso, 15” di ritardo, che vuoi che sia. Salgo in metro. Cominciano strani annunci che non si sentono bene. Alla prima stazione un annuncio comprensibile avvisa che tra la stazione prima della mia (poteva essere forse quella dopo? ovviamente no) e due fermate dopo la circolazione è ferma per soccorrere una persona. Facciamo altre due stazioni e ci fanno scendere dal treno rivelatosi guasto. Arriva un altro treno – ovviamente pieno. Ci pigiamo dentro come possiamo. Stiamo lì un po’, fermi, e ci fan scendere anche da quello. Guasto anche quello? Allora abbiamo qualcuno che porta parecchia sfiga qua tra i passeggeri, eh. La gente comincia ad innervosirsi di brutto (la gente a Milano si innervosisce anche quando si staziona un secondo di troppo nelle fermate), cominciano a prendersela con quei poveretti che vanno avanti e indietro freneticamente per i treni per portarli indietro una volta svuotati. Volano paroloni, si sentono telefonate piene di panico e i soliti commenti lasciati alla folla sperando che qualcuno annuisca e sorrida per condividere la frustrazione. E’ divertente. Si risale, si riparte. Arrivo alla mia fermata che sono le 10:00. Vabeh, tre quarti d’ora di ritardo, che sarà mai? Adesso ho solo più il tram da prendere per 3/4 fermate. Dovrei metterci poco.
Ora lascio una domanda ai lettori: secondo voi il tram funzionava?
6 commenti
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Azzardo una risposta: funzionava. Prima. Di rimanere paralizzato al tuo cospetto.
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Tiro ad indovinare, quando sei arrivata tu, ovviamente no. Come dire, piove sempre sul bagnato?
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povera Italia… dove vuoi che andiamo se siamo presi cosi?
Hai tutta la mia pendolare solidarità
Dopo quasi tre anni di mattina come queste, credo di aver già raggiunto l’abbruttimento più totale: la mia pazienza ha raggiunto livelli da Madre Teresa, sopporto tutto questo con il serafico spirito di una mucca in un carro bestiame…