dei sentieri
Lei dice « sei proprio cambiata ». Io minimizzo e la butto sul pratico. Lascio macerare 12 ore ed ecco qua, un flusso di coscienza pronto per l’uso. E se avesse ragione lei? Sono cambiata, non cucino più, non mi interessa particolarmente provare nuove ricette né organizzare cenette a casa con gli amici. Posso dire che è perché non sono a mio agio nel mio ambiente cucina, in affitto, ma alla fine non è nemmeno vero, ho più strumenti di prima. E’ che forse in tutte queste cose ho cominciato ad identificare quello che non voglio più essere, il tipo di vita che non mi interessa più fare. Mi sembra normale: ci ho provato, moltissimo, mi sono realmente impegnata nel cercare di adattarmi, ma non ha funzionato. Nessuno mi ha obbligata, è stata semplicemente una scelta di seguire il percorso più chiaro. E allora, viene da chiedersi se non basta seguire un altro tipo di percorso, un altro punto di vista; e questo per me è il problema principale, perché non mi è facile deviare da quello che è ciò che conosco già, mi è difficile immaginare qualcosa di diverso, sono proprio scarsa in immaginazione. E allora cosa devo fare? Sono brava in logica, e l’analisi logica mi suggerisce di prendere tutto ciò che potrebbe essere causa del disagio di una situazione precedente ed eliminarlo; se il problema scompare, posso iniziare a integrare ogni cosa precedentemente sospetta e verificare se è la causa. Ovviamente, tutto questo non ha alcun senso, non essendoci logica nelle azioni e reazioni umane, sarebbe come fare l’analisi grammaticale di un dipinto. E allora, cosa resta da fare? Dopotutto, sembra che tutti i rapporti umani abbiano la tendenza a scivolare facilmente in questi canali già collaudati, al punto da far pensare che probabilmente siano semplicemente quelli naturali.
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