del sentimentalismo

E poi succede che un vecchio blog che seguivo, uno dei primi, (dei primi! capisci cosa intendo? che lo leggevo prima di aprire il mio blog, nel duemilaetre, quindici anni fa) che scriveva uno o due post all’anno, in un mese mi sputa fuori 15 post ed è come una secchiata addosso di voglia di scrivere, di rinnovato amore in questo strano mondo dei blog. Dove noi scriviamo dicendo di scrivere per noi stessi, ma poi in realtà lo facciamo per un pubblico che non c’è, e lo sappiamo, e allora non è proprio come se fosse davvero per noi stessi ma quasi. E oggi, proprio oggi in cui la saturazione per le solite quattro cazzate che ormai leggiamo a ripetizione da anni mi ha sopraffatta, come nemmeno un’onda di 6 metri di fango, leggendo questa rarità ho riscoperto il piacere nel leggere un post, pensato, voluto, ragionato, scritto con amore e cura, invece di quattro parole sputate su un social, e mi sono ricordata quanto mi piaceva leggerli, quando ancora qualcuno li scriveva, e quanto mi piaceva scriverli.

E non lo so, sarà il caldo, sarà la stanchezza, sarà lo stress, ma in questi giorni sono sensibile più o meno come una tenda di organza di seta in una tempesta di sabbia, quindi con gli occhi già umidi forse è meglio che lascio il resto delle emozioni per domani.

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