dell’incastrarsi degli eventi
Aggiornamenti invece sui fronti felici della mia vita (che, sostanzialmente, sono tutti quelli che non includono il mio ex marito o il mio ex matrimonio).
C’è finalmente una sostituta per la mia camera a Milano! Restano da capire bene le date e incastrarci in mezzo il mio mini trasloco, perché per quanto tempo io possa avere devo comunque chiamare qualcuno a spostare gli indispensabili ingombranti: letto, asciugatrice e divano; poi l’imbianchino a casa sua (già fissato, già decisi insieme gli adorabili colori che faremo, con tanto di aggiunta starry night per avere il soffitto che si illumina di stelle la notte ), da capire come incastrarci il trasloco intorno.
In tutto ciò, lui mi ha di nuovo abbandonata qui ed è partito per NY, e ci tornerà anche il prossimo mese, diciamo quindi che il tempo non gioca a nostro favore. Aggiungiamoci anche che a dicembre partiamo per l’Argentina e dobbiamo ancora iniziare a progettare il viaggio. Mi consolo pensando al bacon secco che dovrebbe portare a casa
Insomma, mi sento un po’ come un funanbolo sulla corda, ed oltretutto il baratro sotto per me è sconosciuto: da quando avevo 18 anni ho sempre avuto una mia casa, in affitto o comprata che fosse. Ho condiviso le mie case con molte persone, quasi mai paganti, ed ora è il mio turno: andare a vivere a casa di qualcun altro dopo 17 anni di indipendenza e tante, tante spese. Come mi ha detto qualcuno tempo fa, adesso finalmente è il mio turno e cerco di godermelo. Ma che paura.
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