di mio zio
Due settimane fa mio zio è morto. Non è bastato che mi si lacerasse il cuore per il fatto in sè, c’è stata anche una buona dose di vergogna versata dentro per essere tre anni che non sentivo la sua voce. Ho mille giustificazioni, che forse possono convincere i parenti che bonari mi dicono che sì, è normale, ma che con me stessa non reggono al vaglio della mia imprescindibilità.
La verità è che a volte mi sento come se la mia città natale mi avesse chiusa fuori, mi sento un’estranea, anche se quella che se ne è andata dando due mandate alla serratura sono io.
Andare in giornata per me sola è stancante, andare in coppia significa dovermi nascondere, andare a dormire da qualcuno significa creare una crisi di stato familiare nonché costringere qualcuno ad ospitarmi. E così per questi tre anni me ne sono stata nella mia bella Milano senza pensare troppo ai parenti. Cullandomi nel pensiero che poi tanto tutti i miei zii adesso hanno dei nipotini tutti loro, figli dei loro figli, e io che ero la nipotina acquisita (per età sono più vicina ai figli dei loro figli che ai miei stessi cugini), sono passata in secondo piano, giustamente.
Avrei voluto poterti dire tante cose, zio, prima che te ne andassi. Avrei voluto poter non usare le parole, che non bastano mai, per raccontarti di come io, una smemorata senza speranza, conservo e colleziono centinaia di ricordi proprio con te. La passeggiata in chiesa la domenica mattina, le sigarette di nascosto sul balcone di casa tua, tu che passi l’aspirapolvere, le testate alle travi della baita, le camminate al mattino sulla spiaggia, la tua voce. Sei stato un padre, un nonno, uno zio, tutto quanto. La vita ti ha dato meno di quanto si sarebbe meritata una persona come te, e forse a te quel meno è sempre bastato, ma questo io, che sono stata una semplice familiare, non lo saprò mai. Di tante persone sciocche e inutili che ho conosciuto nella mia vita, avrò sempre il rammarico di non aver potuto avuto te, come amico, nella mia vita.
condoglianze.
perdere qualcuno è sempre un dolore.