delle somme e di come trasformarle in sottrazioni
Com’era? Le tasse, la morte, e poi, a cos’è che non si scampa? Dall’avanzare dell’età, sicuramente, nessuno di noi è salvo. Quest’anno sono quaranta, più della metà della lunghezza di vita ideale per me, probabilmente meno della metà di quello che avanza. E allora è da qualche tempo che provo a fare due conti, qualche somma, colpa anche di una trama che mi è capitata sotto mano: “Alla vigilia dei suoi trent’anni, Julie deve riconoscere con riluttanza di non avere ancora combinato niente nella vita e che ciò non sembra destinato a cambiare in tempi brevi”. Oh, cazzo, e io che ne ho dieci di più, cos’ho “combinato”? L’unica cosa, la più grande e importante cosa che serviva, l’ho raggiunta: la consapevolezza che non c’è proprio niente da combinare. Non c’è un premio, non c’è uno scopo, non c’è un traguardo. La cosa migliore che ho fatto è stato imparare a rendermi lievi le giornate, le ore, i singoli momenti, e l’ho raggiunto anche con il grande impegno che ho profuso nel costruirmi una vita senza alcuna responsabilità, senza impegni da rispettare, senza dover rendere conto a nessuno, nemmeno a me. Può sembrare semplice, sicuramente sembra la scappatoia semplice a tutti quelli che ci circondano e che vedo ogni giorno curvarsi sotto il peso delle loro vite inverosimilmente complicate e che necessitano di costante, piena, faticosa attenzione, ma la verità è che è faticoso e difficile. Richiede totale abnegazione alla causa. Svincolarsi da tutti quelli che tentano di mettere lacci e limiti e paletti, che siano fidanzati che si vogliono costruire il loro recinto sicuro o datori di lavoro che vogliono poter affidare il loro intero piccolo impero su qualcuno, pur pagandolo per un terzo della sua giornata. Resistere, testa contro testa, a quel percorso su cui tentano genitori, insegnanti, amici più giovani, amici più vecchi, a infilarti continuamente. Prima credendoci, poi solo per avere dei compagni di cella. Non potrai sempre fare così, mi dicevano. Prima o poi.
Ma mi sa che, prima o poi, vedrete voi.
pienamente d’accordo!
vedo gente che corre dietro ai covoni di paglia per strada e non si rende conto che passa la vita a fare quello che gli altri si aspettano da loro o quello che “va fatto così”.