dell’ansia
Non mi sono mai considerata una persona particolarmente ansiosa. L’uso costante, poi, di alcune sostanze, negli anni, mi ha reso ancora meno ansiosa di prima.
Eppure negli ultimi mesi, appena la tacca della pioggia sul sito del meteo supera lo 0.1, comincio a ossessivamente ricaricare la pagina ogni quarto d’ora, perdo ogni energia, sento lo stomaco stretto in una morsa, non riesco a mangiare, sento tutti i sintomi di un imminente svenimento. Me ne sto sdraiata come un’ameba senza effettivamente poter pensare a niente. Niente di niente. E nella testa ho un vortice, che sento quasi fisicamente, impossibile da fermare.
È una sensazione orribile. Mi sento una merda. So benissimo che è tutto irrazionale, che siamo preparati, che non succede niente e qualunque cosa succeda si risolve. Sì, sì. So tutto. Ma c’è chiaramente una parte del mio cervello che non ne è convinta. Continuo a cercare di pensare che tra qualche mese potrò liberarmi di tutto questo, ma non basta. Non serve a niente, anzi, aggiunge solo la frustrazione di dover aspettare. Ho provato a pensare di prendere qualche ansiolitico, ma la cosa mi fa sentire solo più ansiosa. E poi ci penso solo quando ci sono dentro, troppo tardi. Tra l’altro odio le medicine, soprattutto di questo genere, dopo averne osservato l’abuso per decenni. Ma non trovo un rimedio, non trovo un appiglio, niente.
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