dei sogni che son desideri
Premessa: comunque andranno le cose, aver potuto sognare anche solo per qualche giorno è stato bellissimo.
Eccoci qua: come tutti, da marzo 2020 la nostra vita è stata ribaltata e la nostra (sua) casa è passata da un giorno all’altro da mero dormitorio a posto in cui passiamo un buon 80% delle nostre vite, incluse le ore di lavoro. Quello che prima era un bilocale, piccolino ma gestibile, ora è diventato un microscopico ed angusto spazio in cui far entrare due scrivanie e tutto il necessario per non ucciderci a vicenda nelle ore comuni. Abbiamo bisogno di una stanza in più. Come tutti. Vorremmo un giardino o un grosso balcone. Come tutti.
Abbiamo iniziato a vedere qualche casa da un po’ di mesi, con scarso successo. Il problema principale è che questa casa in cui siamo a noi piace, e parecchio. Siamo in una zona industriale, accanto all’aereoporto: per un qualche giro di vento non sentiamo gli aerei (e siamo gli unici, anche in un ampio raggio di paesi limitrofi), ed essendo una zona industriale non c’è passaggio: io mi alzo la domenica mattina con gli uccelli che cinguettano fuori dalla finestra ed il silenzio assoluto. Questa cosa è impagabile e difficilissima da trovare altrove. E siamo a 15 minuti dal centro di Milano.
D’altro canto, a casa nostra entra l’acqua nel piano seminterrato, quando piove forte, e questo ci provoca giusto quel filo di stress per cui ce ne andremmo domani, si fottano pure tutti gli uccellini cinguettanti del mondo.
Qui entrano in gioco due fattori: il bonus 110% e la vendita casa del nostro vicino.
Con il bonus 110%, teoricamente in partenza a breve (ma siamo ancora nel pieno dei sopralluoghi), risolviamo il problema del fatto che questo palazzo fa schifo. Cambieremo infissi, cappotto fino alle fondamenta e tutto il resto. Problema acqua: risolto.
Con la casa del vicino, che costa ovviamente la metà degli appartamenti che stiamo andando a vedere in giro (perché il palazzo fa schifo, la zona è industriale ed è comunque solo un bilocale), avremmo una casa di una metratura fin troppo elevata ed il giardino.
Il nostro piano è semplice: appena firmiamo per i lavori al 110%, facciamo l’offerta al nostro vicino e ci prendiamo casa sua. Con l’eredità che mi dovrebbe arrivare, i soldi dei suoi, l’anticipo sul TFR, insomma, in qualche modo, facciamo tutti i lavori che vogliamo fare per strutturare la casa esattamente come la vorremmo: un soggiorno enorme, unendo i due attuali, una grande camera da letto, uno studio, due bagni e un intero piano seminterrato enorme in cui mettere tutto quello che ci pare, pure il biliardo – purtroppo il 75” risulterà poi troppo piccolo e ci toccherà passare a un 95”
E se poi non dovessero arrivare tutti i soldi che vorremmo, possiamo benissimo cominciare a fare qualcosa e fare il resto più avanti. Tutto quello che dobbiamo fare ora è acquistare e aprire una porta.
Il nostro piano oggi ha avuto l’input dell’architetto, che ci ha prospettato delle cifre più che affrontabili per i lavori necessari, che per noi è il primo via libera all’acquisto. Adesso sentiremo la banca.
Ovviamente: i lavori al 110% devono partire il prima possibile e lui nel frattempo non deve assolutamente vendere casa a qualcun altro. L’incastro è debole, lo so, lo sappiamo. Ma per ora: sogniamo, sorridiamo come due ebeti, continuiamo a dirci che comunque vada per noi va benissimo anche restare come siamo perché ci basta stare nella casa dove sta l’altro per stare bene. Però, se riusciamo: che sogno!