è solo un blog

i'm a fountain of blood in the shape of a girl

del varietà

Cose sparse un po’ a caso.

  1. Ho disfatto l’albero di natale Sì, proprio disfatto, non il contrario. Era l’albero 2017, un mio vecchio alberello di natale che dal vecchio ufficio avevo spostato a casa inaffy – che da buon single maschio ne era sprovvisto, con mio estremo orrore – e avevo fatto lo scorso anno. L’avevo allestito nella tavernetta e avevo collegato le luci all’interruttore principale ed era così carino il fatto di non doverlo spegnere e accendere che ho avuto un’idea geniale: lo tengo tutto l’anno e cambio gli addobbi, da natalizio a carnevalesco a pasquale a primaverile etc etc. Ovviamente l’albero è rimasto invece con le palline di natale fino a ieri. Adesso invece è finalmente sfatto e potrà essere sostituito con il-vero-albero-di-natale, quello grande
  2. Un weekend a casa, nessun impegno… quale momento migliore per provare il mio ultimo acquisto? Dopo anni (che dico anni? decenni!) ho finalmente comprato un friggitrice E’ piccola piccola, è costata molto poco, ma frigge come se non ci fosse un domani! Patatine fritte, gamberi in pastella con lo zafferanno, croquetas de jamon… sono stati due giorni di molto moltissimo cibo, sono talmente esaltata che potrei essere credibile anche nel fare una pubblicità sulla croccantezza e leggerezza del risultato
  3. Finalmente, autunno. Vento, freddo, cieli tersi blu, montagne in lontananza.

delle storie infinite (ma non in quel senso lì)

La storia è ben finita, insomma, eppure va avanti all’infinito. Forse sarebbe da studiare, non fosse che immagino molte, troppe persone si siano trovate nei miei panni.

Quindi, a distanza di 33 giorni da quando ne erano stati dati 7 per “schiarirsi le idee” abbiamo avuto, in sequenza:

  • Dopo i primi 10 giorni, la conferma di procedere con la cessione a lui della casa a patto che si facesse in fase di divorzio per non dover pagare il notaio. Il mio avvocato conferma la disponibilità a patto che, chiaramente, se ne occupi il suo avvocato.
  • Dopo circa altri 10 giorni, quando ci aspettavamo che ci venisse comunicato il via libera per l’accollo del mutuo, riceviamo invece una nuova idea: un acquirente misterioso gli ha infatti fatto una proposta di acquisto (non si sa come visto che la casa non è attualmente in vendita, ma ho smesso di cercare di capire da ormai molto tempo). La proposta è di 10k meno, e potrebbe arrivare fino a 5k meno. Cosa ne penso? Cosa vuoi che ne pensi? La stessa cosa, da tre cazzo di anni: sì, subito: andiamo in banca, mettiamo 5k nel mutuo, usciamo dalla banca, firmiamo l’offerta.
  • Dopo altri 10 giorni circa arriviamo a oggi: il suo avvocato chiama il mio, praticamente in lacrime, dicendo che l’idea è di nuovo cambiata: prende lui la casa. Quando riesce va a chiedere in banca.

Buongiornissimo. Kaffèèèèèè?

dell’incastrarsi degli eventi

Aggiornamenti invece sui fronti felici della mia vita (che, sostanzialmente, sono tutti quelli che non includono il mio ex marito o il mio ex matrimonio).

C’è finalmente una sostituta per la mia camera a Milano! Restano da capire bene le date e incastrarci in mezzo il mio mini trasloco, perché per quanto tempo io possa avere devo comunque chiamare qualcuno a spostare gli indispensabili ingombranti: letto, asciugatrice e divano; poi l’imbianchino a casa sua (già fissato, già decisi insieme gli adorabili colori che faremo, con tanto di aggiunta starry night per avere il soffitto che si illumina di stelle la notte ), da capire come incastrarci il trasloco intorno.

In tutto ciò, lui mi ha di nuovo abbandonata qui ed è partito per NY, e ci tornerà anche il prossimo mese, diciamo quindi che il tempo non gioca a nostro favore. Aggiungiamoci anche che a dicembre partiamo per l’Argentina e dobbiamo ancora iniziare a progettare il viaggio. Mi consolo pensando al bacon secco che dovrebbe portare a casa

Insomma, mi sento un po’ come un funanbolo sulla corda, ed oltretutto il baratro sotto per me è sconosciuto: da quando avevo 18 anni ho sempre avuto una mia casa, in affitto o comprata che fosse. Ho condiviso le mie case con molte persone, quasi mai paganti, ed ora è il mio turno: andare a vivere a casa di qualcun altro dopo 17 anni di indipendenza e tante, tante spese. Come mi ha detto qualcuno tempo fa, adesso finalmente è il mio turno e cerco di godermelo. Ma che paura.