è solo un blog

i'm a fountain of blood in the shape of a girl

dei segnaposto

Caro blog,
ricordarmi di raccontare con dovizia di particolari questa settimana che, probabilmente, potrò considerare responsabile del mio invecchiamento precoce.
Saluti.

(per chi volesse la password del prossimo post, commentate qua lasciando l’email che ve la mando, capirete poi il perché :D)

di giugno

Ah, giugno, giugno, come sei caldo! Riuscire a far qualcosa in questi giorni è pura utopia, vago per la casa scalza e mezza nuda guardandomi intorno, sperando di trovarmi davanti un esperto che mi dica “dai, resisti, da domani la massima sarà di 25°”.

Abbiamo ricevuto risposta alla proposta della casa, 5 giorni dopo che la stessa era scaduta. Abbiamo ovviamente dovuto sollecitare noi, l’agenzia non s’è fatta sentire nemmeno alla scadenza. Quando abbiamo sollecitato ci è stato chiesto di pazientare perché il tizio (che comunque non ha nulla intestato) già malato si era aggravato. E poi anche perché nel weekend c’era la comunione del bambino (la proposta scadeva di venerdì). E qua la loro fortuna è stata che l’interlocutore al telefono non ero io, perché a comunione del bambino non mi sarei, davvero, potuta trattenere.
La risposta, infine, fantastica, è stata che un’offerta a meno di 230k per loro era inaccettabile. Peccato che la casa fosse pubblicata online a 228k. Quindi un connubio di coglioni tra venditore e agenzia che solo noi potevamo trovare. Avanti così, avanti tutta!

Pensando alle cose belle, la nostra settimana a Fuerteventura è stata paradisiaca: una casa fantastica, in mezzo al niente più assoluto, perfetta per il gruppo di amici che eravamo: ognuno con la sua camera da letto, ogni camera con il suo bagno, metà delle camere con anche un salottino e la parte centrale in condivisione enorme, cucina, sala da pranzo, divano, tutto pensato davvero per una grande comitiva. Uova e bacon al mattino, aioli a qualunque ora del giorno, grigliate di pesce, zoo, mare, sole, piscina, birre, rhum al miele, compleanni, relax.
Ma soprattutto, sopra a ogni altra bellezza: la possibilità di associarsi al club, acquistare con il bancomat scegliendo la qualità preferita, portarsi a casa 5g a testa in modo del tutto legale: questa cosa non ha davvero prezzo.
Ora non resta che continuare a sperare che prima o poi a e. concedano il full remote, perché appena dovesse succedere, tre mesi lì a risparmiare un po’ di soldi e stare tranquilli, non ce li leva nessuno.

Abbiamo anche prenotato il resto delle vacanze: quando la proposta è stata rifiutata ci siamo guardati e abbiamo pensato e allora fanculo il risparmio! prenotiamo qualcosa di bellissimo da qualche parte nel mondo. Poi ho scoperto che rispetto a due mesi fa, i prezzi aerei sono un filino aumentati. E per filino intendiamo triplicati dall’era pre-covid. Mesti mesti siamo tornati al piano iniziale, l’Andalusia, in macchina da qua. Abbiamo prenotato tutto e ora non resta che aspettare questi 29 giorni che ci separano dalla partenza, che so già saranno eterni.

Domenica invece parto alla volta della Liguria, almeno una settimana, da mia cugina che è stata operata a una spalla e ha bisogno di qualcuno che l’aiuti in casa. Andrò a lavorare al fresco, lontana da e., che però è nelle settimane calde del PI planning e quindi diventerà sempre più intrattabile più si avvicinano le date. Un po’ di relax per entrambi non sarà così male. Peccato per l’aria condizionata rotta della macchina, il preventivo da 460€ e, una volta mandato giù il boccone amaro e accettato, nemmeno la possibilità di ripararla prima di partire. Viaggerò in costume, che devo fare

dell’amicizia / parte 2

Penso di essere in buona compagnia se dico che comunque, durante il covid, c’è stata una bella sfoltita ai contatti. Nel mio caso si tratta solo di due, ma considerando che i miei contatti sono sempre ridotti all’osso, è già una buona percentuale. Tolta l’amica del post della scorsa settimana, un’altra amica ci ha salutati; una ex collega che ho frequentato da quando ancora lavoravo in CondéNast, parliamo quindi di eoni fa (il lontano 2009). È sempre stata una frequentazione piuttosto leggera: aperitivo una volta a settimana, nei periodi migliori. Diciamo che un aperitivo a settimana per 11 anni comunque fa un sacco di aperitivi, un sacco di confidenze ed un sacco di momenti insieme, anche se le nostre vite non si sono mai intersecate più di così.
Qua la storia è quasi comica: dall’inizio del covid interrompiamo ogni frequentazione, ci sentiamo forse 2/3 volte in più di un anno, via messaggio. Il primo maggio 2021, mi fa gli auguri di compleanno su whatsapp e mi manda un’immagine: un invito di matrimonio. A cui però nient’altro fa seguito. Inizialmente credo di essere invitata, poi comincio a farmi scrupoli vedendo che non mi chiede né conferma né altro, e soprattutto che nell’invito mancano un po’ di formalità classiche: RSVP, quanti siamo, etc. Non mi chiede mai nemmeno se sarei andata accompagnata o sola. Provo a indagare in modo discreto perché mi sento un’idiota a chiedere espressamente, anche se avrei dovuto farlo, mi rendo conto. Non ne cavo un ragno dal buco. Alla fine, concludo che non essendoci viste per più di un anno e trattandosi di un matrimonio in periodo covid, forse voleva una cerimonia ristretta e quello era un modo carino per farmi sapere dell’evento senza invitarmi effettivamente; faccio anche vedere l’invito a un po’ di persone e tutti arrivano alla mia stessa conclusione.

Il mattino del matrimonio mi metto una sveglia alle 9 (un fatto più unico che raro nel weekend) e le invio un messaggio di auguri. La risposta è, ovviamente: “ma dove sei?”. Le dico che forse ho preso una delle cantonate più grandi della mia vita, che avevo frainteso, non avevo capito, che mi dispiace. Mai più sentita. Provo a scriverle un altro paio di volte, mi risponde che non è arrabbiata ma le serve tempo per elaborare perché ci è rimasta male. Ed eccoci qua, ultimo messaggio il 4 luglio 2021.